CRACOVIA PARTE 3: UN VIAGGIO ALL'INSEGNA DELLA STORIA E DELLA MEMORIA

Questa è l'ultima parte del nostro breve resoconto del viaggio in Polonia e abbiamo deciso di pubblicarla oggi, per rendere nel nostro piccolo omaggio alla giornata della Memoria.
Sabato 4 gennaio partiamo di buon mattino per quel che sappiamo sarà il momento più intenso di questo viaggio: la visita ai campi di concentramento situati a Oświęcim, i famigerati campi di Auschwitz e Birkenau.
Il clima è dalla nostra parte: le temperature polari promesse prima della partenza (e normali, teoricamente, in questo periodo) hanno straordinariamente lasciato il posto a giornate quasi tiepide, per queste latitudini.
Il primo contatto con Auschwitz è quasi soft, all'entrata del campo "1", con la famosa scritta "Arbeit macht frei" e i capannoni tutti puliti e ordinati. Entrando nei primi edifici e iniziando il percorso del museo, entriamo gradualmente in contatto con la realtà della vita nei campi di concentramento e cerchiamo di capire, per quel che è possibile, il folle, mostruoso, perfetto meccanismo dello sterminio.
Quando mettiamo piede a Birkenau, l'atmosfera sembra voler contribuire all'immedesimazione e ormai procediamo quasi in silenzio. Davanti a noi un'immensa distesa, ormai deserta. Le baracche, i forni crematori, quasi tutto distrutto e spazzato via dalla guerra. Nonostante ciò, l'orrore è ben presente. Forse questi spazi immensi riescono a far capire ancora meglio cosa potesse essere un posto concepito per essere una macchina di morte, capace di ospitare quasi centomila persone.
Esprimere cosa voglia dire calpestare quella terra, respirare quell'aria, essere immersi in quella nebbia, è praticamente impossibile.
Per questo chiudiamo il nostro breve diario lasciando parlare le immagini, consapevoli che la giornata della Memoria non debba voler dire semplicemente ricordare, ma soprattutto essere testimoni consapevoli e farci carico della responsabilità, nel nostro piccolo, di aggiungere sempre una piccola, flebile speranza che tutto ciò non possa e non debba mai più accadere.









CRACOVIA PARTE 2: UN VIAGGIO ALL'INSEGNA DELLA STORIA E DELLA MEMORIA

Il 2 gennaio la data fatidica: si parte per Cracovia!
Alle 5 del mattina il pullman guidato dal fidatissimo Hans ci aspetta in via Resia e tutti noi, assonnatissimi, ci prepariamo al viaggio. Sarà più lungo di quel che ci aspettavamo, ma senza intoppi e molto tranquillo. A Cracovia ci aspetta il nostro contatto, la bravissima Justyna, che ci conduce all'ostello e si occupa anche della prenotazione della prima cena.
I pernottamenti all'Ars Hostel non potevano essere migliori: una struttura bella, pulita, centralissima e soprattutto completamente dedicata a noi, con un bel soggiorno dove si poteva stare insieme nel tempo libero. Veramente una sistemazione fantastica!
Il secondo giorno del viaggio è finalmente dedicato alla scoperta della storia della città e accompagnati dalla nostra bravissima guida Diego visitiamo per prima cosa il quartiere ebraico e il ghetto di Cracovia.
Diego ci accompagna in un'entusiasmante quanto drammatico percorso, durante il quale ci sembra di camminare letteralmente in mezzo alla tragica storia di Cracovia e della popolazione civile, una di quelle che più duramente furono colpite dall'orrore dei crimini nazisti.
Impossibile rimanere indifferenti pensando ai rastrellamenti, alla perdita graduale di ogni diritto per cittadini nati con la sola colpa di essere ebrei, alla soluzione finale e alle stragi terribili che seguirono.
Il tutto magistralmente guidato da Diego, capace di trasformare in una storia interessante anche un semplice parcheggio, un cortile interno, o la facciata di di un palazzo sul quale ancora oggi si vedevano segni dei proiettili nazisti.
Impossibile anche rimanere indifferenti non solo davanti all'odio e alla violenza, ma anche ai mirabili esempi delle persone che nella storia riuscirono a distinguersi, a provare a cambiare il corso degli eventi ed aiutare coloro che venivano perseguitati senza pietà.
Il primo di questi esempi è portato da Tadeus Pankiewicz, farmacista che rifiutò di abbandonare il suo negozio quando la zona in cui abitava fu trasformata nel ghetto. Operò nell'ombra per portare aiuto ai perseguitati, per offrire a tutti coloro che erano travolti dall'orrore, a volte compresi i soldati tedeschi, un porto franco per poter parlare liberamente e organizzarsi per aiutarsi a vicenda.
Il secondo, forse il più celebre grazie al capolavoro di Steven Spielberg, è Oskar Schindler, industriale nazista che riuscì a salvare migliaia di ebrei dalla persecuzione, battendosi con ostinazione fino alla fine.
La seconda parte del giorno è infatti dedicata alla visita alla fabbrica di Schindler e al museo annesso, che offre un'imperdibile panoramica di Cracovia, dai giorni immediatamente precedenti all'invasione tedesca, fino alla liberazione e alla successiva dominazione comunista, durata decenni.
Non contenti per i chilometri macinati, decidiamo di fare una capatina sulla collina sovrastante la città, per visitare il monumento in ricordo delle vittime della guerra, quindi, stremati, ci regaliamo una sosta ad uno dei ristoranti tipici del quartiere ebraico.
Ci godiamo giusto qualche oretta per visitare la città, ma anche per prepararci all'esperienza dell'indomani, che per tutti sarà decisamente intensa: la visita ai campi di concentramento di Auschwitz.





CRACOVIA PARTE 1: UN VIAGGIO ALL'INSEGNA DELLA STORIA E DELLA MEMORIA

Siamo tornati, dopo quindici ore di vaggio, dopo una notte insonne.
Ma anche da cinque giorni veramente intensi, nei quali abbiamo visitato un paese non ancora molto conosciuto e di certo non presente sulle rotte turistiche usuali, abbiamo toccato con mano la storia, abbiamo condiviso tante sensazioni, tante storie e, ora, cerchiamo di diventare a nostra volta testimoni di questa storia.

Ora è giunto il momento della restituzione, useremo quindi questo blog per spiegare in qualche puntata qual'è stato il senso del nostro progetto e per raccontare tutto quel che abbiamo fatto dal 2 al 6 gennaio 2014!

La decisione di partire per la Polonia è stata anch'essa frutto di un percorso: gli operatori dei centri giovanili Charlie Brown e Villa avevano da anni l'intenzione di organizzare un percorso dedicato ai ragazzi più grandi, over 14, che frequentano le nostre strutture come utenti e come volontari nel corso dell'anno.
Nel 2013 abbiamo pensato che il gruppo di potenziali partecipanti fosse maturo per accogliere la nostra proposta, e così è stato! Subito l'entusiasmo è stato palpabile, e già durante l'estate le idee su tematiche e destinazioni di certo non mancavano.
Alla fine, spremendo del tutto i nostri poveri cervelli, abbiamo deciso di proporre come prima meta la Polonia e la sua antica capitale: Cracovia.
Le adesioni sono state da subito numerose e il gruppo ha continuato a crescere, arrivando a contare ben trenta partecipanti.

Sapevamo dall'inizio che il viaggio sarebbe stato intenso, sia fisicamente (almeno undici ore di pullman all'andata e al ritorno, condizioni meteo dubbie...), sia psicologicamente (visitare Auschwitz non può lasciare indifferenti, secondo noi) quindi abbiamo deciso di organizzare una serie di incontri introduttivi.

Il primo degli incontri è stato rivolto ai genitori, per illustrare il progetto e spiegare loro tutti i dettagli più pratici (e rassicurarli, anche se vedere le facce degli educatori forse a volte non è rassicurante :D ), quindi nei successivi incontri abbiamo toccato vari argomenti.
Abbiamo ripercorso la Storia, cercando di offrire una cornice il più possibile completa di cosa sia successo e perchè sia stato possibile.
Abbiamo parlato di Italia, di Germania. Abbiamo analizzato la nascita dei regimi autoritari, del fascismo e del nazismo.
Abbiamo riflettuto sulla propaganda e sulla violenza delle parole. Sul razzismo e sulla costruzione di un nemico, sull'ignoranza e sull'indottrinamento.
Abbiamo raccolto informazioni e testimonianze sulla persecuzione e sull'olocausto, mai smettendo di chiederci come possa mai accadere un orrore del genere.
Tutto ciò evitando di vedere la storia come un insieme di nozioni e di numeri, ma riflettendo sul perchè e cercando di usare gli esempi del passato per analizzare il presente, accorgendoci di come molti esempi di violenza, di soprusi, di razzismo e xenofobia siano ben presenti e radicati anche nei giorni odierni.
Questi incontri ci hanno permesso, di prepararci al meglio per affrontare quel che ci aspettava e di cui parleremo nelle prossime puntate di questo blog! :)